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Si parla di Ultimatum di Tridam quando ci si riferisce ad un evento in cui un gruppo di criminali prende in ostaggio degli innocenti, in cambio di alcune concessioni o ricatti e dove le vittime vengono uccise una per una, sino all'esaudimento delle richieste.

Un caso simile avvenne nel villaggio di Tridam, dove un gruppo di briganti richiedeva la scarcerazione di altri criminali loro compagni, imprigionati dal signore locale. Questi briganti (tra cui anche Civril il mezzelfo) presero in ostaggio una barca piena di pellegrini innocenti. Il nobile si rifiutò di acconsentire alle loro richieste e per questo motivo, i banditi uccidevano gli ostaggi uno per uno, sino a che il nobile messo alle strette, fu costretto ad accontentarli e a liberare quindi i loro compagni prigionieri.

I cittadini di Tridam però non gradirono la scelta del loro signore e lo incolparono delle morti degli ostaggi. Non gradirono inoltre la liberazione dei prigionieri e si propose di esiliare il nobile o perfino di condannarlo a morte. Il nobile si difese dichiarando di aver scelto invece "il male minore", risparmiando quindi le vite dei 25 pellegrini sopravvissuti.

Questo evento avvenne alla Festa di Nis, circa tre anni prima della storia raccontata in "Il male minore", nella quale Renfri e la sua banda (tra cui anche Civril) stava per fare una cosa simile al villaggio di Blaviken, per ottenere la sua vendetta nei confronti del mago Stregobor.

Lo stesso caso dell'ultimatum di Tridam viene menzionato anche da Caldemeyn durante la colazione con Geralt di Rivia, nello stesso racconto incluso nella raccolta Il Guardiano degli Innocenti.

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