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The Finals – Hands-on

Una celebre canzone diceva “Dammi tre parole“, e per The Finals, lo sparatutto online in prima persona competitivo, free to play già disponibile da ora, potrebbero tranquillamente essere “dinamico, eccentrico e divertente”. La settimana scorsa abbiamo avuto il privilegio di partecipare a un’esclusiva Closed Beta di poche ore con gli sviluppatori di casa Embark Studios, e testare con mano lo stato del gioco pubblicato a sorpresa proprio oggi, 8 dicembre, su PC, PS5 e Xbox.

Il titolo si presenta come un (appunto!) eccentrico gioco televisivo: il giocatore prende parte a una simulazione, ovvero uno show digitale in pieno stile Hunger Games. Le varie (e già di per se grandi) arene e mappe di gioco sono circondate da enormi e giganteschi palcoscenici, dove un pubblico virtuale incita alla lotta. Questa suggestiva cornice rappresenta lo sfondo ideale per alimentare il fuoco della competizione, che vive di situazioni di gioco e battaglie che si creano in game.

Nessuna paura, insomma, poiché è tutta finzione, nessuno si fa male per davvero: quando i giocatori muoiono, si trasformano in tante piccole monetine (elemento principale del titolo). Piccola e gradita chicca per gli appassionati e rimando agli arcade vecchio stile. A partita finita la simulazione si spegne, tutto finisce e ognuno torna a casa sano e salvo.

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Parlando di impatto visivo, siamo a livelli altissimi. Il realismo (e non solo di gioco, beninteso) è accuratissimo. Certo, non potevamo aspettarci altro da Embark Studios che, ricordiamo, è composto principalmente da ex-sviluppatori senior di casa DICE, che ha portato alla luce i titoli della saga di Battelfield, parecchio stimati anche per la indubbia qualità grafica.

Ma come accennato precedentemente, non si tratta solo di impatto visivo: la peculiarità fondamentale di The Finals è l’ambiente di gioco completamente dinamico, che è capace di essere distrutto e di reagire ad ogni cosa che accade. La fisica di gioco è molto dettagliata (anche se adattata alle esigenze naturalmente) e permette di creare tattiche molto avanzate, ma anche spettacolari. Mettiamo per esempio, che l’obbiettivo si trovi al piano superiore: perché tentare un’approccio dalle scale o calandosi dal tetto, quando si può direttamente far crollare il pavimento?

Queste possibilità, unite alla fisica di gioco accurata, ma comunque riadattata e relativamente realistica per rendere tutto più fluido e dinamico, apre un ventaglio di possibilità rispetto a uno sparatutto di stampo più classico. Vien da sé, che sarà anche necessario un grande lavoro di ottimizzazione da parte degli sviluppatori, presente ma ancora da affinare, specialmente vista la difficoltà che abbiamo riscontrato nei matchmaking e nella gestione dei server.

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l titolo è un multiplayer PvP team vs team. Ad ogni partita partecipano 3 o 4 squadre composte da 3 giocatori che competono per la sopravvivenza in varie modalità di gioco. Non è necessario unicamente far fuori più e più volte i giocatori nemici. A seconda dell’obiettivo della partita sarà necessario studiare e attuare strategie d’attacco e di difesa per cercare di ottenere il massimo punteggio possibile. Questo dinamismo è in continuo cambiamento, e non stanca mai. Se per esempio 30 secondi prima ci si trovava in una situazione svantaggiosa, può andarsi a creare, per via di un altro scontro tra due team nemici, un’occasione per guadagnare punti a discapito degli avversari.

Dopo una rapida presentazione da remoto con gli sviluppatori del titolo, abbiamo avuto modo di avere accesso al gioco in versione PC su Steam, partecipando in due tipi di lobby. La prima era una modalità competitiva ranked a qualificazione piramidale tra i partecipanti, mentre la seconda era una non competitiva (per gli esclusi dalla prima) chiamata “Bank-It“. Nella prima modalità i giocatori devono prima trovare e poi depositare alcuni box di monete, portandoli a una stazione di cashout, dove sarà necessario difendersi dagli attacchi nemici durante il “versamento”. Il team con più soldi a fine turno vince. La seconda segue più o meno le stesse regole, ma offriva maggiori ricompense per le kill degli avversari, che si trasformano in monetine da accumulare al montepremi.

Entrambe le modalità sono molto divertenti, e tutto sommato non abbiamo mai avuto difficoltà tecniche come cali di frame o blocchi improvvisi. L’unico intoppo rimane il matchmaking, ma superato lo scoglio, giocare è pane per i denti degli appassionati al genere. Nulla di negativo per quanto riguarda il comparto audio, che se la cava nonostante i mille input e suoni da TV Show che ogni tanto si sentono.

Con “dinamismo” si intende più “frenesia”

Quando parliamo di dinamismo, intendiamo più frenesia: non si sta mai fermi e visto il tempo delle partite e il fatto che ogni cosa sia in movimento, il gioco induce al ragionamento veloce e invita alla collaborazione totale, pena una sconfitta rovinosa.

Parlando puramente di gameplay, il gioco è sorprendentemente fluido. Le armi sono ben calibrate e ogni elemento a disposizione trova il suo spazio di utilità. Ben diverso rispetto all’open beta di qualche mese fa, e questo nonostante i problemi segnalati in precedenza riguardanti il matchmaking. Ad ogni modo possiamo ritenerci soddisfatti: il titolo è decisamente migliorato sia nella quality of life che nell’ottimizzazione. A patto di trovare due compagni di team con cui c’è affinità (assolutamente necessaria), ogni partita può trovare un risvolto improvviso.

Per affrontare la battaglia il gioco divide in tre categorie il personaggio selezionabile (utilizzabili a piacimento): Light (basso/agile), Medium (medio) e Heavy (alto/grosso). Ogni giocatore ha a disposizione bene o male la stessa attrezzatura, eccezion fatta per diverse specializzazioni e abilità uniche e ovviamente l’arma principale. Il giocatore standard, o Medium, ha a disposizione un fucile d’assalto, l’Heavy è ovviamente il Tank con attacchi (anche) melee mentre il Light è il cecchino. Quest’ultimo non proprio facile da utilizzare, visto il dinamismo di gioco e il fatto che spesso ci si ritrova in spazi stretti tra gli edifici.

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Parecchio gradite le personalizzazioni: i giocatori hanno modo di variare la skin base dal semplice cambio colore della maglietta al far indossare una testa di panda, un tutù da ballerina, le ali sulla schiena e una borsa rosa shocking all’ultimo grido. Non manca di certo umorismo e colore sotto questo punto di vista.

The Finals ai è dimostrato a tutti gli effetti pronto per fare ufficialmente il suo debutto tra gli sparatutto free-to-play. Non avendo nulla da invidiare alla concorrenza, per ora lo promuoviamo a pieni voti, in attesa di provarlo più approfonditamente in questi giorni, visto il lancio sul mercato a sorpresa avvenuto proprio oggi, 8 dicembre, su PC, PS5 e Xbox.