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Il soggetto di questo articolo fa parte del brand "Legends". Il soggetto di questo articolo appare nella Era dell'Ascesa dell'Impero.Il soggetto di questo articolo appare nella Era della Ribellione. Il soggetto di questo articolo appare nella Era della Nuova Repubblica.

"Siamo un Impero governato da una maggioranza! Un Impero governato da una nuova Costituzione! Un Impero di leggi, non di politici! Un Impero votato alla salvaguardia della società onesta. Di una società unita e sicura! Siamo un Impero che durerà diecimila anni!"
Palpatine, dichiarando in Senato la fondazione dell'Impero Galattico[src]
1000px-Galactic Empire logo

Stemma dell'Impero Galattico.

L'Impero Galattico, conosciuto anche come Nuovo Ordine, Vecchio Impero Galattico, Primo Impero Galattico, Nuovo Ordine di Palpatine, o semplicemente Impero, era il governo galattico stabilito dal Cancelliere Supremo Palpatine per rimpiazzare la Repubblica Galattica nel 19 BBY e portare i Sith al dominio della galassia.

La Repubblica, che era durata per quasi 25.000 anni, cadde dopo un periodo di intensi tumulti politici interni e la devastazione causata dalle Guerre dei Cloni. Dopo la sconfitta del Generale Grievous durante la battaglia di Utapau, e poco dopo le uccisioni dei leader della Confederazione dei Sistemi Indipendenti da parte di Darth Vader, Palpatine iniziò una purga dell'Ordine Jedi, si dichiarò Imperatore della galassia e riorganizzò la Repubblica Galattica nel Primo Impero Galattico.

Storia[]

La crisi di Naboo[]

Nel 32 BBY Palpatine diede inizio al suo piano mirante a ristabilire il dominio dei Sith sulla galassia. Approfittando del malcontento provocato dal Senato Galattico, che aveva istituito una tassa sulle rotte commerciali, Palpatine prese contatto con la Federazione dei Mercanti sotto la sua identità Sith. Propose quindi al viceré Nute Gunray di instaurare un blocco commerciale sul pianeta Naboo; intanto egli cercava di fare annullare la decisione del Senato.

Come aveva previsto Palpatine, la regina di Naboo, Padmé Amidala, rifiutò di cedere al ricatto della Federazione e si recò al Senato per reclamare la fine dell'invasione del suo pianeta. In qualità di senatore di Naboo, Palpatine approfittò della giovinezza e dell'ingenuità della Regina per indurla a proporre al Senato un voto di sfiducia contro il Cancelliere Valorum. In seguito Palpatine fu eletto suo successore.

Durante gli anni che seguirono la Battaglia di Naboo, Palpatine approfittò della sua nuova posizione per ottenere la simpatia di gran parte dell'opinione pubblica mentre portava avanti nell'ombra i suoi piani. Avendo perso il suo apprendista Darth Maul nel corso della crisi di Naboo, convertì al Lato Oscuro lo Jedi Dooku e lo incaricò di creare un movimento separatista.

La Guerra dei Cloni[]

Dieci anni dopo l'ascesa al potere di Palpatine, Obi-Wan Kenobi scoprì che i Separatisti stavano creando un'immensa armata di droidi. Palpatine si fece investire dal senato di poteri speciali, in modo da mettere fine alla crisi. La prima azione del Cancelliere fu di autorizzare la creazione di un Esercito della Repubblica. Quindi l'Esercito di Cloni, creato e allenato sul pianeta Kamino, fu inviato ad attaccare i droidi separatisti.

Durante i tre anni seguenti la guerra continuò senza sosta, terrorizzando gli abitanti della Galassia e creando un continuo bisogno d'ordine e sicurezza, cioè quello che serviva a Palpatine per compiere la fase finale del suo piano...

La vendetta dei Sith[]

Durante tutta la durata della guerra Palpatine usò il conflitto come pretesto per concentrare nelle proprie mani un numero sempre maggiore di poteri politici.

Dopo la morte del Conte Dooku, i maestri Jedi Yoda, Obi-Wan Kenobi e Mace Windu pensarono alla possibilità di far arrestare il cancelliere se questi non avesse abbandonato i poteri speciali alla fine della guerra. Dopo la morte del Generale Grievous, capo delle armate separatiste, Mace Windu si apprestava ad andare nell'ufficio del Cancelliere per chiedergli di abbandonare i poteri speciali, ma Anakin Skywalker gli riferì della sua doppia identità.

Dopo questa notizia Mace Windu prese la decisione di andare ad arrestare Palpatine con tre altri membri del Consiglio Jedi. Palpatine affrontò i quattro Jedi in un duello, uccidendoli tutti tranne il maestro Windu, che riuscì a disarmarlo e metterlo all'angolo. Tuttavia Anakin arrivò nell'ufficio, e venne manipolato da Palpatine per aiutarlo a uccidere Windu, azione che ultimò la sua trasformazione in Darth Vader.

Dopo il duello contro i Jedi e la conversione di Anakin Skywalker al Lato Oscuro della Forza, Palpatine dichiarò i Jedi nemici della Repubblica e diede il via all'Ordine 66 destinato ad eliminare tutti i Jedi.

L'Età dell'Impero[]

Costruire l'arma definitiva[]

" Guardi la storia di qualsiasi specie senziente e cosa trovi se non quadri di violenza e massacro. È dipinto con le dita sui soffitti delle caverne e inciso nelle pareti dei templi. Scava una buca abbastanza profonda in qualsiasi mondo e lo farai trova i crani e le ossa di adulti e bambini fratturati da armi grezze. Tutti noi stavamo combattendo molto prima di coltivare e allevare bestiame... La violenza è cablata nella maggior parte di noi e non c'è modo di eliminare l'impulso, non con un esercito di assaltatori o un flotta di Star Destroyer. Ecco perché abbiamo intrapreso un percorso verso una soluzione diversa. Abbiamo la possibilità di forgiare una pace che durerà più a lungo di quanto non esistesse la Repubblica. "
―Orson Callan Krennic

Nella totale segretezza, l'Impero cominciò la costruzione di una gigantesca stazione spaziale da battaglia con abbastanza potenza di fuoco da distruggere un intero pianeta. Questa super-arma micidiale, conosciuta semplicemente come Morte Nera, era in origine un progetto separatista ideato dal duca Geonosiano Poggle il Minore per conto del Conte Dooku, a cui erano stati affidati i piani del progetto durante le Guerre dei Cloni.

In questi primi giorni dell'Impero, Palpatine ancora dipendeva dalla presunta potenza del Senato Imperiale e dalla legittimità concessa dall'opinione pubblica per mantenere il suo dominio. Sebbene Palpatine avesse effettivamente pianificato di eliminare il Senato e intendesse creare una galassia in cui l'unica voce che contava fosse la sua, prima doveva espandere ulteriormente il suo controllo sulla galassia rimuovendo l'autorità residua del Senato con nuove leggi fino a quando un Senato alla fine totalmente privo di poteri potesse essere sciolto del tutto. La Morte Nera sarebbe poi stata impiegata per mantenere la galassia sotto controllo attraverso il terrore.

La nuova super-arma fu testata per la prima volta a Jedah City, sulla luna desertica di Jedah, distruggendo completamente la città e la regione limitrofa, causando anche un cataclisma sul pianeta.

Poco tempo dopo, un gruppo di ribelli appartenenti alla squadra segreta Rogue One, in una pericolosa missione sul pianeta Scarif, rubarono i piani della Morte Nera. Ne seguì una feroce battaglia, in cui la Morte Nera venne impiegata per distruggere la base di Scarif, uccidendo all'istante tutti i membri di Rogue One, ma non prima che questi fossero riusciti a trasmettere alla flotta dell'Alleanza Ribelle i piani segreti della Morte Nera.

La battaglia di Yavin[]

Le forze imperiali comandate da Darth Fener catturarono la Principessa di Alderaan Leia Organa, uno dei leader dell'Alleanza Ribelle e colei che aveva ricevuto i piani segreti della Morte Nera. Prima di essere catturata, tuttavia, la Principessa era riuscì ad evitare che i piani segreti tornassero nelle mani dell'Impero, consegnandoli a due droidi, R2-D2 e C-3PO, affinché li portassero al sicuro presso l'Alleanza Ribelle. I due droidi riuscirono a fuggire sul pianeta di Tatooine, mentre la Principessa venne catturata. Mentre quasi tutte le vecchie istituzioni della Repubblica erano state spazzate via nei decenni successivi, ciò diede a Sidious l'opportunità di cancellare definitivamente gli ultimi resti della vecchia democrazia e sciogliere permanentemente il Senato Imperiale. Ciò portò la governance dei vari sistemi dell'Impero direttamente sotto la supervisione dei Governatori Regionali e del Militare Imperiale.

La presenza di Organa, e il suo rifiuto di rivelare la posizione della base dell'Alleanza Ribelle, accelerò la decisione del Gran Moff Tarkin di testare definitivamente le piene capacità della Morte Nera proprio sul suo pianeta natale, Alderaan. In un istante, l'arma superiore del Militare Imperiale distrusse completamente il pianeta con tutte le sue forme di vita. Con ciò, Tarkin sperava non solo di costringere Organa a sottomettersi, ma anche di instillare paura in chiunque altro cercasse di ribellarsi al dominio imperiale. La notizia della distruzione di Aldeeran, nota poi come "la catastrofe", le una volta pacifiche veglie si trasformarono in violente rivolte, con molti che chiedevano giustizia e rivoluzione contro l'Impero. I soldati imperiali e la polizia di Coruscant furono presto chiamati a ripristinare la pace e iniziarono ad arrestare e successivamente a trasferire coloro che mettevano in discussione il dominio imperiale.

Il sacrificio di Rogue One e degli abitanti di Aldeeran non fu invano, poiché i piani vennero consegnati con successo all'Alleanza Ribelle su Yavin IV. A consegnarli fu l'equipaggio di una nave, il Millennium Falcon, composto dal giovane Luke Skywalker, Han Solo e Chewbacca, che oltre a portare R2 e C-3PO con i piani alla base, riuscirono a salvare anche la Principessa Leila dalla Morte Nera. Ne seguì una battaglia tra l'Impero e le forze ribelli, in cui lo stesso Skywalker riuscì a sparare un colpo all'interno del punto debole della Morte Nera, causandone la distruzione. La fine della Morte Nera segnò la prima grande vittoria della Ribellione contro l'Impero. Ora considerando l'Alleanza in crescita come una minaccia temibile, l'Impero intensificò ancora di più la sua lotta alla Ribellione.

Una nuova base ribelle fu scoperta sul pianeta ghiacciato di Hoth e l'Impero riuscì questa volta a distruggerla con successo.

La fine dell'Impero[]

Sperando di mettere fine alla Guerra Civile Galattica e solidificare il suo regno, Palpatine formulò un piano complesso per attirare l'alleanza in una trappola mortale. Una seconda, più potente Morte Nera venne costruita nei cieli della luna boscosa di Endor, un satellite. Nel 4 ABY, Palpatine permise alle spie ribelli di scoprire il luogo in cui si trovava la stazione lasciando sfuggire di proposito informazioni false riguardo l'operatività del superlaser. Dart Fener e Palpatine stesso si recarono a bordo della stazione, in quanto i ribelli non avrebbero certo rifiutato l'occasione di distruggere i due tiranni.

I Ribelli abboccarono all'"amo" teso da Palpatine e iniziarono il piano di attacco a Endor con tutte le loro risorse. In seguito, Luke Skywalker, convinto del fatto che suo padre potesse essere ancora riportato al Lato Chiaro, si lasciò catturare e far portare a bordo della Morte Nera. Luke resistette alla tentazione offertagli da Fener, finché il Signore Oscuro non estrapolò i pensieri dalla sua mente scoprendo che Leila Organa era sua sorella minacciando che avrebbe tentato di convincere lei. Questo fece perdere la ragione per un momento a Luke che iniziò ad attaccare Fener con ferocia. Palpatine era vicino ad avere un nuovo apprendista; ma il giovane si riprese in tempo capendo di essere in errore, rifiutando quindi l'offerta finale dell'Imperatore, dichiarando di essere uno Jedi, come suo padre prima di lui. I timori di Palpatine si erano realizzati, in quanto Skywalker era davvero più potente di lui, e i Ribelli erano riusciti a spegnere lo scudo protettivo della stazione.

Battle of Endor

La battaglia di Endor segna una sconfitta decisiva dell'Impero.

Palpatine, fallito il tentativo di conversione del ragazzo, vide una sola cosa necessaria per il momento: lasciar sfogare la propria rabbia, non uccidendo Skywalker, ma torturandolo fino alla morte. Palpatine scagliò una enorme quantità di fulmini di Forza su Luke. Anche Fener doveva pagare un prezzo, in quanto aveva pensato di usare il giovane Jedi per prendere il suo posto al comando dell'Impero. Quando Fener ritornò al fianco del suo Signore, i dubbi di Palpatine svanirono presto, ignorando che Anakin Skywalker stava lentamente riemergendo, e dimenticando come aveva convertito il suo apprendista; giocando sull'affetto che provava verso chi gli era caro. Palpatine non riuscì a prevedere la mossa di Fener, che lo afferrò e lo scagliò nel reattore (mentre continuava a scagliare i Fulmini, evidentemente incapace di difendersi in quello stato) uccidendolo. Proprio in quelle ore, la flotta ribelle, avendo disattivato lo scudo, attaccarono con successo la Morte Nera, distruggendola.

Con la morte dell'Imperatore e la distruzione della seconda Morte Nera, questa volta l'Impero subì una sconfitta decisiva.

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