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“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” Ne era convinto già Charles Darwin, ma ne sono altrettanto convinti i ragazzi di ADAPTA studio, progetto nato con Switch2Product 2019, diventato startup da pochi mesi. L’obiettivo, come ci hanno raccontato due dei co-founder, Leonardo Locatelli e Simona Perotto, è quello di realizzare un software automatico, capace di integrarsi con i software esistenti, che possa diventare uno standard nella semplificazione degli oggetti grafici tridimensionali.

Chi è ADAPTA studio?

“È una compagnia che ha l’obiettivo di portare sul mercato un software rivoluzionario per l’ottimizzazione di oggetti grafici 3D, riducendone il numero di poligoni. In particolare, creiamo algoritmi matematici avanzati che permettano di ottenere una riduzione sostanziale del peso degli oggetti grafici 3D, mantenendone tuttavia il più possibile la qualità”, ci spiega Leonardo. “Parliamo di oggetti grafici, quindi tutto ciò che si può visualizzare partendo da dati raccolti, ad esempio, attraverso scanner, oppure da oggetti salvati in diversi possibili tipi di formato”.

Ma cosa sono gli oggetti grafici?

“Gli oggetti grafici, presenti, ad esempio, nella realtà virtuale o nei videogiochi, sono descritti da un reticolo triangolato, costituito da tanti tasselli”, chiarisce Simona. “Più l’oggetto è dettagliato, maggiore è il numero di tasselli che lo costituisce. In ADAPTA studio abbiamo messo a punto delle tecniche matematiche – siamo uno spin-off del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano – che permettono di ridurre il numero di tasselli per la descrizione dell’oggetto. Dove sta il vantaggio? Minore è il numero di tasselli e meno pesa l’oggetto in termini di byte. Avere un oggetto con pochi tasselli vuol dire avere un file leggero”.

“Differentemente dai pixel di un’immagine tradizionale, noi possiamo ridisporre in maniera ottimale questi tasselli in modo da potenziare i dettagli ed evidenziare le zone più importanti”, aggiunge Leonardo. “Viceversa, zone con pochi particolari richiedono pochi tasselli, senza comprometterne la qualità”.

Da dove nasce l’idea? 

“A livello metodologico, nasce dalla tesi di laurea di Leonardo Locatelli e Francesco Clerici, co-founder di ADAPTA studio, che sono stati miei studenti di laurea in Ingegneria Matematica. Con la loro tesi hanno iniziato a familiarizzare con le tecniche matematiche che usiamo in ADAPTA studio ma il contesto in cui l’acquisizione di queste tecniche si è concretizzata è stata Switch2Product”, racconta Simona.

“Nel 2019 abbiamo partecipato alla Challenge presentando questa idea e siamo stati selezionati tra i progetti finalisti”, prosegue Leonardo. “Non abbiamo vinto un grant ma, durante il percorso, siamo stati notati da Poli360 che ha deciso di finanziare un PoC (Proof of Concept), permettendoci di sviluppare la tecnologia alla base dei nostri prodotti per circa un anno. A fine 2020 ci è stato poi chiesto di fare dei test di confronto con i software attualmente sul mercato che si occupano di riduzione di oggetti grafici 3D, per vedere se la nostra tecnologia fosse veramente appetibile. Ci siamo così accorti che il nostro software ha delle performance ottimali, sia per quanto riguarda la preservazione della qualità sia per quanto riguarda i tempi di riduzione dell’oggetto. Questo è importante perché nel work-flow di un’azienda il tempo riveste un ruolo cruciale. Ci siamo anche resi conto che il nostro software è molto robusto, permettendo di visualizzare oggetti molto pesanti con i quali alcuni dei software concorrenti falliscono. Dopo i test 360 Capital Partners ha deciso di perfezionare l’investimento PoC già fatto con un investimento di tipo Seed che ci ha permesso di fondare l’azienda il 21 aprile ‘21 (anche la data è matematica). Ora stiamo lavorando per portare sul mercato il nostro primo prodotto”.

“In termini di team, ADAPTA studio è composta da Leonardo Locatelli, fondatore e CEO della compagnia, io [N.d.R. Simona Perotto], co-founder e Presidente, Francesco Clerici, co-founder e un Business Angel che abbiamo incontrato con S2P, Filippo Zanetti. Infine, da PoliHub e 360 Capital Partners, naturalmente”, precisa Simona.

Quali sono i prossimi obiettivi?

“Dal punto di vista dello sviluppo, l’obiettivo è portare sul mercato, entro i primi mesi del nuovo anno, il nostro primo prodotto: una libreria software che implementa i nostri algoritmi e che può essere integrata nel work-flow di diverse aziende. Entro il prossimo anno, poi, vorremmo rendere disponibile un altro prodotto, attualmente in fase prototipale: un servizio cloud che permetta di ottimizzare gli oggetti tridimensionali, caricandoli su web browser e scaricandoli in locale, solo una volta ottimizzati. In seguito, la nostra idea è quella di sviluppare diversi plugin per integrare i nostri software in quelli già esistenti, riuscendo così a integrare i nostri algoritmi senza uscire dal software in uso. Questo semplificherebbe di molto il work-flow dei graphic designer, ad esempio, ma non solo.”.

Come immaginate il futuro di ADAPTA studio? 

“Splendente! Ci aspettiamo di lanciare i nostri prodotti presto e di far sì che vengano adottati da molti, diventando uno standard nella semplificazione degli oggetti tridimensionali”, afferma Simona. “Abbiamo dalla nostra un background matematico molto forte, che ci aiuta a risolvere i problemi attraverso la programmazione. Il salto di qualità sarà entrare in modo visibile sul mercato e, a quel punto, siamo certi che ci divertiremo tanto. L’obiettivo è lavorare con motivazione, serenamente, divertendosi”.

Come mai avete scelto PoliHub? In che modo vi è utile?

PoliHub ci ha supportato e sopportato durante la fase di S2P. Inizialmente, causa pandemia (tenete conto che il progetto è partito proprio all’inizio dell’emergenza Covid), abbiamo potuto usufruire solamente di alcuni dei servizi erogati da Polihub. Ora, invece, PoliHub ci sta affiancando nel costruire la parte di marketing, di cui siamo più digiuni. Ci è stato infatti offerto un percorso per diventare più familiari con strategie di go-to-market, che troviamo molto stimolante ed utile. Avere, infatti, una buona idea e le competenze tecniche non significa poi saperle portare sul mercato.

La pandemia per voi ha rappresentato un ostacolo o un’opportunità?

“Per me è stata una cosa buona, almeno nella fase iniziale: stando a casa abbiamo avuto la possibilità di concentrarci sul progetto h24, cosa fondamentale in fase di avvio, avendo bisogno di notevole impegno e concentrazione”, dice Simona. “La lontananza, è vero, non aiuta nel condividere il cammino ma, nella fase iniziale, avere la possibilità di avere tanto tempo per lavorare full-time è stato vantaggioso. Appena è poi stato possibile, allentate le restrizioni, abbiamo deciso di avviare una fase in presenza, fissando un meeting collettivo, con cadenza settimanale . Questo ha rappresentato la svolta, ci ha dato l’entusiasmo necessario per proseguire il progetto e per trovare le risposte a tutte le domande sollevate”.

“Il nostro progetto è nato con la pandemia”, conferma Leonardo. “Io sono diventato full time sul progetto il primo giorno di lockdown! Il primo anno di lavoro è stato alienante ma molto utile. Ci ha dato la possibilità di creare una buona code base per sviluppare il prodotto. Quando poi abbiamo potuto vederci è cambiata la qualità del lavoro. Lo abbiamo preso davvero a cuore quando abbiamo iniziato ad essere un vero team affiatato. Questo è stato fondamentale per tutti noi”.

Un’ultima domanda: da dove nasce il nome ADAPTA studio?

Siamo adattivi. Siamo sempre stati così per questo abbiamo scelto di chiamarci ADAPTA. Come sosteneva Charles Darwin, “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.

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