Killer Instinct - Recensione

Terza dose di cazzotti paranormali per il picchiaduro di Microsoft.

Killer Instinct - Season 3 - La Recensione


E tre: dopo una prima stagione realizzata interamente da Double Helix e una seconda che ha visto il passaggio del testimone nelle mani di Iron Galaxy, la nuova incarnazione di Killer Instinct nata nel 2013 su Xbox One arriva al suo secondo, massiccio aggiornamento. È l’occasione per riprendere il gioco e valutarlo nuovamente nel suo complesso. Anche perché questo battagliero ragazzotto in due anni è cresciuto tantissimo e non la manda decisamente a dire. D’altronde, la sua bella affermazione il redivivo Killer Instinct se l’è ben costruita: passato da picchiaduro noto per le combo chilometriche e i personaggi strambi a valido esponente del panorama dei beat’em up competitivi, questo riavvio sotto l’egida di Microsoft è anche riuscito a racimolare sufficienti contenuti da tramutarsi in un titolo imperdibile per i patiti dei ceffoni digitali, proponendosi per l'occasione anche nell'inedita versione PC (esclusiva a Windows 10).


Parlando di progressione, la prima stagione del nuovo Killer Instinct pubblicata nel 2013 ha raccolto solo otto lottatori, proponendo ben sette delle vecchie glorie (Jago, Orchid, Spinal, Chief Thunder, Glacius, Sabrewulf e Fulgore) e soltanto un combattente inedito (l’aracnidea Sadira). Di li a un anno la seconda stagione ha aggiunto ben nove lottatori, rispolverando a sua volta volti noti come quelli di Cinder, Raptor e T.J. Combo, iniziando a prelevare lottatori da Killer Instinct 2 (la "pugnaluta" Maya) e aggiungendo qualche interessante volto inedito (tra cui il colossale Aganos e l’apprezzato Kan-Ra), senza contare la rielaborazione dell’oscuro Shadow Jago, skin “alternativa��� di Jago comparsa durante la prima stagione e ora eletta a nuovo lottatore con tutti i crismi, comprensivo di un proprio set di mosse.

La seconda stagione non si è però limitata a introdurre lottatori: ha rielaborato, bilanciato, stravolto, espanso e persino aggiornato il motore grafico. Un lavorone da parte di Iron Galaxy che ha dato davvero ottimi risultati: comprensibile dunque che i fan del genere fossero in attesa della terza stagione, iniziata ufficialmente lo scorso 29 marzo con la pubblicazione dei nuovi contenuti per Xbox One e l’arrivo della versione PC (con tanto di opzione cross-play, ma anche cross-buy e cross-save).

Cosa aggiunge dunque questa terza stagione al gioco? Innanzitutto, ovviamente, nuovi lottatori. Quattro al debutto, almeno altrettanti durante l’anno, per portare così il totale del roster a 26 combattenti: un numero decisamente notevole, specie se si considera l’elevato livello di differenziazione che passa tra un personaggio e l’altro. Inoltre buona parte dei lottatori già esistenti subisce un aggiornamento più o meno corposo, così come accaduto nel passaggio dalla prima alla seconda stagione. Mentre per alcuni le modifiche sono perlopiù di bilanciamento, in certi casi - come per Sabrewulf o Jago - sono introdotte nuove mosse o varianti di quelle esistenti, spingendo così a ri-studiare anche i personaggi che si pensava di aver già padroneggiato.


Al di la delle modifiche mirate ai singoli lottatori, la terza stagione include anche delle novità trasversali come status inediti inflitti da determinati colpi, nuove possibilità di reazione e un paio di cambiamenti chiesti a gran voce dalla community, come ad esempio la possibilità di piazzare un Combo Breaker anche all'interno delle dannose mini-combo composte solo da opener e ender. L'impressione generale è che il team di Iron Galaxy non abbia lasciato nulla di inascoltato, proponendo cambiamenti talvolta apparentemente minimi in tantissimi ambiti e rifinendo un'esperienza di gioco che già risultava decisamente valida al termine della seconda stagione.

Alle modifiche legate al gameplay si aggiunge inoltre un vasto potenziamento della grafica del gioco. Se infatti dalla prima alla seconda stagione abbiamo assistito ad un aumento della risoluzione, per questo terzo appuntamento gli sviluppatori hanno pensato di modificare interamente la gestione dell'illuminazione rendendola più realistica e dinamica, andando anche a rimettere mano a personaggi, effetti e ambientazioni delle prime due stagioni. Il risultato non è sempre immediatamente apprezzabile, in assenza di un confronto diretto tra vecchio e nuovo, ma in generale tutto ha acquisito una maggiore profondità e in particolare gli scontri tra lottatori dotati di attacchi particolarmente "vivaci" portano a gran bei spettacoli di luci e ombre. Tutto questo non va per fortuna a discapito della fluidità, che su Xbox One resta ancorata a 60 frame al secondo "a video" (e a 90 calcolati, l'ormai noto "trucchetto" ideato per migliorare input e netcode).


Che dire invece dei nuovi lottatori? Al momento della stesura di questo articolo solo quattro personaggi della Season 3 sono disponibili. Si tratta di due ritorni da Killer Instinct 2 - ovvero Kim-Vu e Tusk - e di due guest-star provenienti da altri giochi targati Microsoft, ossia il Battletoad Rush e l'alienissimo Arbiter di Halo. Normalmente avere una rana gigante e un alieno in armatura all'interno di un picchiaduro potrebbe sembrare fuori luogo ma guardando al cast di Killer Instinct, tra licantropi, fantasmi e sorridenti mummie direi che non sorgono certo problemi di integrazione.

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Killer Instinct

Rare | 22 Novembre 2013
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